Bucaneve, un avventura nelle Orobie
Un weekend nella natura incontaminata della Val Sedornia dormendo in un Igloo
Tutto ebbe inizio qualche anno fa quando, quasi per scherzo, si ebbe l’idea di trascorrere una notte in una buca nella neve; così nel 2016 insieme a Paolo, compagno di avventure in ogni dove si sperimentò la prima notte ai piedi di Cima Grem nelle Orobie.
L’esperienza ci regalò magnifici ed intensi momenti così ci promettemmo di ripeterla negli anni seguenti. Così, quest’anno grazie alla gran quantità di neve che nel corso dell’inverno ha ricoperto le montagne bergamasche non potevamo nuovamente rinviare ed una volta decisa la meta, siamo partiti per una due giorni lontano, per quanto le Orobie lo permettano, dalla civiltà ed immersi nella natura dell’alta Val Sedornia, una piccola valle che dipartendosi dal lato sinistro orografico della Val Seriana, si caratterizza dalla mancanza di strade, insediamenti umani se non un paio di baite, un piccolo laghetto detto del Sigorel, ed uno spettacolare anfiteatro di pendii che la avvolgono quasi coccolandola nel suo isolamento.
Con oltre 25 kg di zaino abbiamo optato per una rapido avvicinamento alla quota di partenza approfittando degli impianti del comprensorio di Lizzola, una volta giunti alla sella presso il rifugio Mirtillo ed inforcate le ciaspole siamo partiti in direzione della meta che avevamo sommariamente individuato nei giorni precedenti. Condizioni meteo particolari per il periodo con elevate temperature rendevano la neve talmente morbida che, nonostante le ciaspole, e forse anche per il peso complessivo, ci portava a sprofondare ad ogni passo. A questo si aggiungeva il forte rischio valanghe il cui rombo ci accompagnerà nel corso di tutto il weekend.
Dopo oltre due ore di saliscendi continui giungiamo in prossimità della meta dove cerchiamo con attenzione il punto migliore per il nostro “campo base”. Un piccolo sbalzo del terreno circondato da qualche larice a metà pendio ci pare la soluzione migliore così un ultimo sforzo nella neve ormai cedevole ci porta finalmente alla meta. Posati gli zaini ed ammirato il paesaggio è ora di mettersi all’opera per creare i ripari per la notte e preparare il braciere per la cena.
Imbracciata la pala inizia lo scavo che nel corso delle successive 4 ore mi porterà a scavare oltre 3 mc di neve per creare le decine di mattoni di neve compatta necessari a costruire l’igloo per trascorrere la notte. Le buche ricavate scavando offriranno invece un sicuro riparo a Paolo che opta per la più grande delle due per trascorrere la notte coperto solo da un telo protettivo.
Dopo il meritato riposo pomeridiano e ripresi dalla fatiche della giornata ci dedichiamo ai preparativi per la cena, nell’attesa ci godiamo lo spettacolare tramonto, il silenzio e la pace che solo la montagna sa regalare; ogni tanto il rombo di una valanga non troppo lontana cattura la nostra attenzione volgendo lo sguardo in cerca del punto di caduta.
Momenti felici dove pensieri, ansie e preoccupazioni della vita si dissolvono come neve al sole lasciando spazio solo a lunghi e piacevoli silenzi.
L’ora della cena si avvicina e dopo qualche tentativo riusciamo ad accendere un bel fuoco appoggiandolo al tronco di un albero distrutto da una slavina. Una coltre di stelle che timidamente si affacciano tra le poche nuvole completa lo spettacolare paesaggio che ci accompagna nei nostri rispettivi giacigli per la notte che trascorreremo in un silenzio senza pari.
Il risveglio ci regala un’altra magnifica giornata soleggiata; dopo una ricca colazione iniziamo i preparativi per ripartire, e smontato il campo riprendiamo il tracciato per rientrare al colle di Lizzola. La neve è ancor più morbida del giorno precedente, a causa di un ulteriore aumento delle temperature anche le slavine cadono ad intervalli sempre più ravvicinati, nonostante le ciaspole si sprofonda ad ogni passo ma la lunga e faticosa risalita giunge finalmente al termine.
Sciatori perplessi ci osservano mentre con i nostri immensi zaini ci sediamo per goderci una fresca birra ed il meritato riposo. Alla prossima!